RISCATTARE IL PERIODO PRESTATO O NO?

Buongiorno, come pagina social e internet, Militari Amministrativa ha più volte evidenziato quanto sia soggettiva la scelta se intraprendere la scelta del pagamento o meno del “Riscatto degli anni prestati”.

È una domanda che prima o poi tutti ci siamo posti.

Proviamo a fare un po’ di chiarezza ma vi assicuro che non è facile senza l’utilizzo dei termini contabili.

Per avere una buonuscita maggiore al momento della pensione, si possono riscattare, tramite trattenuta in busta paga con rata a cadenza mensile o con unico versamento, i periodi svolti durate la nostra carriera.

Si può riscattare sino a un massimo di 5 anni per il periodo SPE a cui si possono sommare gli anni non SPE versando le previdenziali (quelle non pagate durante quel periodo).

Quindi:

  1. Se Riscatti o non riscatti non cambia assolutamente la data della Pensione;
  2. Se Riscatti o non riscatti cambia (bada bene… cambia) l’importo della buonuscita;
  3. Si possono riscattare sino a un massimo di 5 anni (ad esempio, ogni 5 anni di supercampagna, maturo 1 anno ai fini pensionistici da poter riscattare).

Come avviene il riscatto?

  1. Sito INPS;
  2. Procurarsi il Modello del Riscatto (io ve lo allego all’interno della pagina internet www.militariamministrativa.it sezione download);
  3. Compilare la parte indicando il “periodo interessato al riscatto” oppure scrivere “tutti i periodi ammessi a recupero”.

A questo punto bisognerà attendere la comunicazione dell’INPS tramite lettera presso il proprio domicilio indicante l’importo da versare: si hanno 3 soluzioni:

  1. Rata mensile di TOT € da trattenere mensilmente in busta paga;
  2. Pagare tutto in un’unica soluzione;
  3. Si hanno 90 giorni per comunicare che non si è più interessati a riscattare il periodo richiesto.

ATTENZIONE!!!!

Se non si risponde, in automatico parte la rateizzazione.

L’importo da pagare per il Riscatto si calcola in base al grado indossato nel momento della presentazione della domanda, da qui la frase leggendaria “Riscatta da recluta, paghi di meno”.

Che succede infatti?

I 5 anni per cui hai richiesto il riscatto, saranno calcolati in base al grado che indossavi al momento della domanda, mentre la buonuscita che ti sarà corrisposta quando andrai in pensione (comprensiva appunta di quei 5 anni riscattati), sarà calcolata sul grado rivestito all’atto della pensione (ad esempio Maresciallo).

Quindi:

  1. Pago da sergente, ma avrò una buonuscita da Maresciallo – dopo un calcolo particolare tenendo conto di più parametri.
  2. il guadagno, a prescindere da tutto, c’è.
  3. Questo è un discorso riepilogativo del Riscatto e le casistiche sono molteplici, ma la base del discorso tutto sommato è come descritta.

Il mio consiglio?

  1. Fate la domanda e solo una volta che vi arriva a casa l’importo da pagare decidete il da farsi.
  2. Riscattate piano piano i vari periodi per pagare una rata bassa.
  3. Se riscattare o no, credo sia un discorso soggettivo. Si tratta sempre di una rata da pagare oggi per un beneficio futuro.

LA DEDUZIONE.

Tra l’altro, bisogna ricordare che i versamenti fatti all’INPS per il riscatto sono deducibili tramite il 730 ma solo se paghi in un’unica rata, mentre se paghi mensilmente la deduzione viene applicata mensilmente in busta.

Cosa è la deduzione?

Se ad esempio pago 5.000 € di riscatto in un’unica soluzione, dovrò indicare questo importi nel 730 dell’anno successivo.

A questo punto, se il mio reddito annuale sul quale ho pagato l’Irpef è di 30.000 € (Irpef pari a 7400), questo sarà ricalcolato (30.000 – 5.000 = 25.000) e sarà a sua volta ricalcolata l’Irpef e ovviamente rimborsata (Su 25.000 € circa 5950 di Irpef) – *Esempio senza detrazioni.

Di seguito, il modulo per la richiesta di riscatto. N.B. – Il file è un PDF editabile e contiene macro utili per la sua compilazione, pertanto va aperto esclusivamente con Adobe Acrobat Reader.

https://militariamministrativa.it/download/

Admin A.C.

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