Spesso gli ufficiali molto attenti ad acquisire sempre nuovi titoli culturali, lo fanno a detrimento di un impegno intenso nel servizio operativo, mentre al contrario chi si dedica con più continuità al servizio operativo ha minori opportunità di conseguire titoli di studio”.
(Cons. di Stato, Sez. II, n. 1648 in data 16 febbraio 2023).
Nel giudizio di avanzamento non ha rilievo preminente la sommatoria dei titoli, bensì i giudizi complessivi periodicamente espressi dall’amministrazione, tenuto conto anche delle capacità culturali dell’interessato che deve dimostrare un sapiente uso del proprio bagaglio culturale in ambito militare e istituzionale (cfr. ex multis, Cons. Stato sez. II Sez., 24 marzo 2021 n. 2494)”.
Gli elementi costitutivi del diritto di credito alla corresponsione della indennità di trasferimento sono:
1️⃣un provvedimento di trasferimento d’ufficio;
2️⃣una distanza fra la vecchia e la nuova sede di oltre 10 chilometri;
3️⃣ l’ubicazione della nuova sede in un comune diverso” e, in questa prospettiva,
“è qualificabile come d’ufficio il trasferimento diretto a soddisfare in via primaria l’interesse pubblico, da ritenersi prioritario nei casi di assegnazione di funzioni superiori o spiccatamente diverse o di maggiore responsabilità rispetto a quelle precedentemente ricoperte senza che rilevino le eventuali dichiarazioni di assenso o di disponibilità dell’interessato.
La considerazione del requisito della permanenza del disagio arrecato dal nuovo incarico a causa del mutamento, in senso proprio, della sede di servizio, induce ad escludere, in linea generale, che in caso di comando o distacco possa essere attribuita l’indennità con la conseguenza che la destinazione alla prima sede di servizio al termine della stessa fase addestrativa non costituisce trasferimento d’autorità (come risulta oggi esplicitato dall’art. 976, co.1, cod. ord. mil.)” (così Ad. Plen. 29 gennaio 2016, n. 1).
