Bonus mamme 2024

La legge di Bilancio 2024 ha introdotto importanti novità che posano l’attenzione sulle madri lavoratrici.

L’art. 37 rubricato “Decontribuzione delle lavoratrici con figli”, riconosce per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, un esonero del 100 per cento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, nel limite

massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile”.

In via sperimentale, per l’anno 2024, tale esonero è riconosciuto anche alle lavoratrici madri di due figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

Possono accedere al beneficio in trattazione le madri:

▪ lavoratrici dipendenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato;

▪ con tre o più figli, fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo oppure

▪ con due figli, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo (in via sperimentale);

▪ per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 nel caso suddetto di madri con almeno tre figli e per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 nel caso suddetto di madri con due figli;

▪ nella misura del 100 per cento dei contributi previdenziali;

▪ nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile;

Restano esclusi i rapporti di lavoro domestico.

Non c’è alcuna richiesta da fare per ottenere il Bonus mamme 2024, il datore di lavoro dovrebbe riconoscere l’agevolazione in automatico a partire da gennaio 2024 e fino a dicembre 2024 per le mamme di due figli e fino a dicembre 2026 per le mamme di 3 o più figli.

Sono escluse dall’incentivo:

1.     Le madri di un solo figlio (anche se disabile);

2.     Lavoratrici domestiche;

3.     Pensionate;

4.     Lavoratrici a tempo determinato;

5.     Libere professioniste;

6.     Disoccupate;

7.     Collaboratrici occasionali.

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